giovedì 15 ottobre 2015

Appunti di un venditore di donne
Giorgio Faletti

Buongiorno lettori,
mi farebbe piacere poter vedere che ho tanti lettori fissi tra gli amici, comunque se 
avete scelto di leggere il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore!
E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. 

TRAMA:
1978: a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come  Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all'ombra della Madonnina le bande di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la "Milano da bere" degli anni Ottanta, non conosce soste. Si moltiplicano i locali in cui la società opulenta, che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, trova il modo di sperperare la 
propria ricchezza. È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine che fa i suoi affari un uomo enigmatico, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno
"sgarbo". Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l'amico Daytona. L'unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. Fino alla comparsa di Carla che risveglierà in Bravo sensazioni che l'handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l'inizio di una nuova vita bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un'organizzazione terroristica. Un noir fosco su uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, in una Milano che oscilla tra fermenti culturali e bassezze morali.


LA MIA OPINIONE:
Faletti abbandona i romanzi in stile USA e passa al noir all'italiana. 
Catapultati nel '78 a Milano  ci riporta alla vita atmosfere di anni passati, attraverso un susseguirsi di oggetti e marche di quegli anni, prezzi espressi in lire, e luoghi di una Milano che non c’è piu'.
Sono gli anni di piombo nella loro piena e drammatica massima espressione, le BR hanno rapito Aldo Moro, le Istituzioni sono sotto attacco ed i politici sotto scacco.
E' una Milano vintage, nottambula, popolata da soggetti che esistono solo dal tramonto all'alba come fantasmi che vagano tra vizi, malavita e pericoli costanti, sullo sfondo un'Italia avvelenata dal terrorismo e dalla corruzione.
L'inizio è forse un po' lento, ma poi la storia prende rapidamente ritmo e si lascia leggere alla grande. La scrittura è fluida e scivola via senza complicazioni o vocaboli eccellenti. L'ho trovato  meno psicologico dei precedenti lavori dello scrittore, ma comunque si porta appresso un odore di morte e una visione di sangue che contribuisce a renderlo sempre molto interessante.
I personaggi sono ben delineati anche se ad ognuno è lasciata sempre una sfumatura di mistero che non guasta.  Non si può non affezionarsi a  Bravo, un duro dal cuore spudoratamente tenero.
Anche in questo romanzo i colpi di scena non mancano di certo, la storia è avvincente ed il ritmo incalzante così che mi ha spinto a leggere un capitolo dopo l'altro di seguito, quasi a volerlo finire il prima possibile.
Tutto ciò che non si pensava, accade. Nessuno è come sembrava. 
Buona lettura!!!!!

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