lunedì 23 maggio 2016

Una piccola libreria a Parigi
Nina George

Buongiorno lettrici e lettori, oggi la mia recensione non è positiva, però se qualcuno di voi ha letto questo libro e gli è piaciuto mi lasci un commento mi fa sempre piacere e grazie a tutti voi che mi seguite.

“...Volevo dedicarmi a quegli stati dell’animo che non hanno lo status di malattia e che i dottori non degnano di attenzione. Tutte queste timide emozioni, i moti interiori, a cui nessun terapeuta si interessa perché probabilmente troppo piccoli e incomprensibili..."


TRAMA:
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.


LA MIA OPINIONE:
Il romanzo parla di un libraio parigino "Jean Perdu" che ha passato gli ultimi 20 anni della sua vita a rimpiangere il suo amore perduto. Jean Perdu non è un comune libraio, no lui è una sorta di medico/psicologo che cerca di leggere nell'animo delle persone e capire cosa le affligge, così  oltre che a consigliare dei libri ai clienti, gli consiglia un romanzo che sia una medicina, un rimedio per l’anima. 
Mi è piaciuta la parte iniziale e la definirei intrigante  quasi un inno d'amore verso i libri, ma la parte centrale quella del viaggio è  lenta e molto noiosa ed è  incentrata solo sulle riflessioni dei personaggi, i tormenti interiori del protagonista, la sua eterna indecisione ed il rimpianto per la perdita dell’amata.  
Questa parte è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso era una noia... noia  e delusione tanto che ho deciso di sospendere la lettura. Io amo i libri dove succedono delle cose, dove il ritmo è incalzante, amo i colpi di scena anche nei romanzi rosa e amo i romanzi  dove bene o male ogni pagina è una scoperta ed una novità.
Non questo romanzo.